giovedì 16 febbraio 2017

Lascia fuori il resto (progetto uni)



Torno, dopo mesi di silenzio stampa, per raccontare una storia, che più che a un'avventura somiglia alla vita vera.
La storia di 4 ragazzi che fra Milano, Pavia e Reggio Calabria, sono riusciti in qualche modo a trovarsi. E a creare qualcosa.


Io e i mie colleghi universitari, nonché amici e compagni di viaggio, Alessia, Matteo e Paolo
in una piovosa giornata di Novembre, abbiamo deciso che per il nostro esame di Digital Media (per il quale era richiesta la realizzazione di un progetto che avesse come protagonista il suono) avremmo dovuto portare qualcosa in cui credevamo veramente.

E scavando, ci siamo resi conto della nostra passione (se così si può definire) comune per la concezione modernista inglese del primo 900, che si basa sulla concezione del tempo e sul così detto
stream of consciousness, o flusso di coscienza.
Così, partendo dall'idea di EPIPHANY di James Joyce e da quella di MOMENT OF BEING di Virginia Woolf, siamo arrivati all'elaborazione e in seguito alla registrazione di questo video, che potrete vedere cliccando qui sotto 



Il primo passo è stato la realizzazione dello storyboard, una sorta di mappa del video, in cui abbiamo scritto le diverse scene da filmare e il messaggio che volevamo trasmettere.






Il secondo passo è stato quello delle riprese video in esterna che si sono svolte fra Milano (zona Castello e Via Torino) e Pavia (Corso Strada Nuova e Piazza Vittoria).
Abbiamo registrato con una Canon 1100D sia la parte audio che quella video, e abbiamo provato anche ad utilizzare un iPhone 6 come supporto per la registrazione dei suoni.







Il terzo passo si è incentrato sulle riprese in in interno realizzate con la medesima attrezzatura.









Il quarto passo ha visto come protagonista il montaggio del video.
Dopo una selezione delle clip che ci sembravano migliori abbiamo iniziato a montarle con I Movie.
Per il miglioramento delle tracce audio (e dopo un buco nell'acqua disastroso con Audacity) abbiamo deciso di utilizzare Garage Band.
Ci siamo accorti che la registrazione del ticchettio dell'orologio era troppo debole e non si sentiva e abbiamo quindi deciso di scaricarla da you tube, in formato MP3.
La stessa traccia audio è stata utilizzata sia per il tempo esterno che per quello interno, velocizzata con un 4X nel primo caso e rallentata con un 8X nel secondo.




E infine, io sono qui, a fare il quinto passo, a raccontare tutto questo, che va oltre a nozioni tecniche, o al risultato fatto e finito.
Penso che quello che abbiamo fatto, fondamentalmente, sia stato divertirci.
Abbiamo riso, ballato, mangiato un sacco, bevuto mille caffè (rigorosamente Mauro).
Abbiamo fatto tutte queste cose e realizzato un piccolo BACKSTAGE
per immortalare tutto questo.
Renderlo immobile, ma allo stesso tempo dinamico, condividerlo.
( cliccando qui sotto )

BACKSTAGE



Perché in fondo anche se il traguardo e il risultato finito sono importanti,
in mezzo c'è tutto il resto.
E tutto il resto, è la vita.








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