sabato 14 maggio 2016

Write up: IL GIOVANE HOLDEN di J.D.Salinger




Sono veramente spaventata all'idea di scrivere qualcosa su questo romanzo che è un gigante della letteratura contemporanea americana.
Tutti lo conoscono, tutti ne parlano.
Io l'ho letto adesso.
Ho sempre rimandato perché credevo (erroneamente)  fosse un libro impegnativo, un classico sopravvalutato, uno di quei libri che studi a scuola e niente più.

E poi l'ho letto.
In poco più di 3 giorni.
E non mi sento più quella di prima.
Sembra una frase fatta, banale e scontata, ma è così.

Il giovane Holden è  (in teoria) un romanzo di formazione che racconta la storia un giovane di nome Holden ( e questo lo capivate anche da voi).
 Di questo giovane Holden non ci deve interessare di come fosse prima che noi lo conoscessimo, e del resto lui ce lo dice chiaro e tondo: “Se davvero volete sentirne parlare, la prima cosa che vorrete sapere sarà dove sono nato, e che schifo di infanzia ho avuto, e cosa facevano i miei prima che nascessi e stronzate simili, alla David Coperfiled, ma a me non va di entrare nei dettagli, se proprio lo volete sapere [..]”.

Holden ci racconta solo che dopo essere stato cacciato per l’ennesima volta da scuola,  fa la valigie e prende un treno per New York, dove vaga per tre giorni di nascosto dai suoi genitori. In questo suo vagabondaggio fisico e mentale lo vediamo interagire con diversi personaggi, reali e immaginari, persone vere e persone dei suoi ricordi. Ma lo seguiamo soprattutto nella sua discesa dentro se stesso, sul fondo della coscienza in cui se ne sta solo ed abbattuto: è un ragazzo strano e poco affidabile, ma a mio parere, forse perché mi sono riconosciuta prepotentemente in lui, anche incredibilmente tenero.
La storia finisce all'improvviso, al momento meno opportuno con la frase ''E questo è tutto quello che vi racconterò'', lasciandoci completamente spiazzati e anche un po' arrabbiati. 
Il nostro unico desiderio e sapere cosa farà, come tornerà a casa, per quanto continuerà a girare a vuoto, se scapperà mai in Montana, come accenna poche pagine prima della conclusione, se scoprirà mai dove vanno le anatre quando il laghetto di Central Park ghiaccia.
Non riceviamo risposta.
Forse perché una risposta non c'è.
Forse perché Holden, il vecchio Holden, smette di esistere appena voltiamo l'ultima pagina.
Forse perché Holden siamo tutti noi, giovani incerti, e pazzi, giovani che fanno cose strane e odiano l'ipocrisia.
Forse perché dobbiamo dare noi, una continuazione al romanzo, farlo diventare il NOSTRO romanzo di formazione.
Forse perché un senso, una risposta, la trovi solo se la cerchi da solo e non se qualcuno la scrive per te.



Fatemi sapere se avete letto il libro e se vi è piaciuto o meno
Un bacino
A presto
Alice










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